Le pesche risultano essere generalmente tra le tipologie di frutta che possono essere impiegate per abbassare i livelli di glicemia del nostro corpo, risultando quindi particolarmente utili da prate di coloro che si trovano ad affrontare un contesto conosciuto come iperglicemia che è anche tipico del diabete nella sua forma più diffusa, conosciuta come di tipo 2.
Importante però capire “quante pesche” al giorno sono utili per ridurre il contesto glicemico, evitando quindi i picchi pericolosi legati agli zuccheri, ed allo stesso modo come può questo apprezzato frutto contribuire a tenere sempre sufficientemente ridotto il livello della glicemia del sangue.
Rientra tra la frutta “buona” per contrastarne gli effetti, ma come e quanto spesso mangiarne?
Pesche per combattere la glicemia alta
La pesca è una variante della specie Prunus, contraddistinta nella sua grandezza in fatto di gruppo di piante dalla produzione di frutti dal nocciolo interno alla polpa piuttosto grande e dalla consistenza zuccherina della parte commestibile. La pesca è un frutto stagionale ma riesce a trovarsi per più della metà dell’anno sui nostri banchi di frutta.
Viene considerata più che accettabile per una dieta di chi soffre di glicemia alta, pur essendo mediamente zuccherina, questo perchè l’apporto di carboidrati presenti è abbastanza ridotto ed al tempo stesso la pesca mantiene un’alta percentuale di acqua, condizione sempre consigliabile per incentivare l’organismo ad abbassare i livelli di glicemia del sistema sanguigno.
Quante pesche al giorno?
Il 90 % della pesca è costituito da acqua, il resto è sostanzialmente formato da carboidrati e proteine per oltre il 90 % della parte edibile che non sia acqua, poi subito dopo ci sono fibre in buona quantità e vitamine sufficientemente differenziate. L’apporto calorico è ridotto in quanto non supera le 40 per 100 grammi di pesca.
- Possiamo consumare fino a 100 grammi di pesche, ricordando che una di grande dimensione può superare ampiamente l’etto
- 100 grammi sono un limite adeguato anche se soffriamo di diabete, perchè non superano i 10 grammi di carboidrati
- Hanno un basso indice glicemico quindi “stimolano” poco questo valore
In senso generale la pesca quindi va assolutamente considerata positiva nell’accezione generale quanto diffusa del termine, se la nostra condizione è legata all’iperglicemia ma non al diabete, possiamo “spingerci” fino a 150 grammi al giorno, magari dividendo questo apporto in 2 o 3 momenti della giornata. Essendo ricca di fibre ed acqua ha anche delle proprietà diuretiche e drenanti.
La frutta in generale va sempre inclusa in condizioni di glicemia alta, bisogna però tenere conto delle varianti, e quanto queste non devono contenere più di 15 grammi di carboidrati. Ed in particolare è consigliabile non consumarle assieme o troppo in concomitanza di prodotti di origine casearia come i latticini, in quanto possono sviluppare effetti legati alla fermentazione.