Il rosmarino è una delle piante aromatiche più usate e conosciute in cucina, utilizzata per condire e insaporire tanti tipi di piatti, dalla carne al pesce e perfino le zuppe; alcuni lo usano anche per dare delle note esotiche anche ai dessert. Si tratta di una pianta molto resistente e che tra tutte quelle aromatiche necessita di minor cure.
In inverno può sopravvivere tranquillamente a temperature che raggiungono i – 15° e necessita di appena poca acqua al giorno. Inoltre produce dei fiori piccoli e blu particolarmente utili per molte specie di insetti. Essendo una pianta dalle basse necessità avrà solamente bisogno di una potatina regolare di quando in quando per far si che possa crescere rigogliosa in maniera adeguata.
Il periodo migliore per potarlo
Sicuramente il periodo giusto per iniziare il processo di potatura è in primavera, quando le piante sono soggette al cosiddetto risveglio vegetativo, quella fase in cui iniziano a comparire le prime gemme sui rami che poi si trasformeranno in nuove foglie. In questa fase è possibile distinguere i rametti vivi, in cui troviamo crescita di nuova vegetazione, dai rametti morti, ormai incapaci di farlo.
Il rosmarino in questo senso ha due parti riscontrabili, una più legnosa, quella bassa, non più capace di produrre nuove foglie, e una ricca di nuovi germogli, quella alta. Tenete sempre in considerazione questa caratteristica onde evitare di potare soltanto la parte basse non avendo alla fine foglie soltanto in quella alta. Iniziate, dunque, a potare dal basso a salire, eliminando i rami più lunghi e donando un senso di equilibrio generale alla pianta.
Le tecniche per la potatura
A inizio autunno o a fine estate, volendo, è possibile effettuare un tipo di potatura più drastica in cui andrete a tagliare tutti i rami della piantina recidendoli a metà. Ma sebbene la pianta riesca tranquillamente ad adeguarsi ad un tipo di potatura di questo tipo è comunque il caso di evitare, se possibile. Vediamo adesso quali sono le informazioni da tenere a mente su come potarlo:
- Un altezza massima di 1 metro e mezzo
- Non superare i 5 centimetri di potatura da punta a base del rametto
- Eliminare le cime secche
La pianta, quando in buone condizioni può crescere fino ad un altezza massima di 1 metro e mezzo. In questo caso, come abbiamo accennato prima, la pianta tenderà a lignificare, i rami più bassi cioè diventeranno proprio legnosi e non genereranno più nuove gemme da cui spunteranno nuove foglie. Partite da qui per eliminare delle parti che non vi daranno più nuovi rametti odorosi, e cercare di mantenere una forma gradevole.
Calibrate bene la parte da rimuovere quando tagliate i rami, sapendo che è sempre meglio non eliminare più del necessario. Considerate una lunghezza che deve rientrare tra i 4 e i 5 centimetri dalla punta alla base dei rami. Cominciate poi a tagliare quelli secchi; in questo caso si tratterà di rami morti, grigi, che possono diventare controproducenti per un corretta crescita del rosmarino in quanto fanno si che non crescano nuove foglie.