Le sottilette fanno male? Domanda decisamente legittima ma che non sempre trova una risposta precisa sotto tutti i punti di vista a causa anche dai vari punti di vista, essendo elementi considerati da molti come prodotti dallo scarto di altri formaggi, mentre per altri è una buona alternativa ai prodotti caseari ed è ragionevolmente facile da conservare. Ma quali sottilette fanno davvero male a cuore e glicemia?
Si tratta in ogni caso di alimenti che sono sicuramente composti da elementi che sono in tutto e per tutto ” formaggio ” ma con alcune differenze importanti che permettono una facile consumazione ed una buona conservabilità. Come anticipato, le sottilette non sono tutte uguali, inoltre per stabilire quanto possano fare male vanno tenuti in considerazione aspetti legati alla frequenza di consumo.
Sottilette, come sono nate?
Con il termine sottilette si fa riferimento in realtà a qualsiasi marchio e tipologia di formaggio fuso disposto in appositi stampi composti singolarmente in ritagli di plastica trasparente. Ideate proprio per essere una possibilità pratica di consumare alimenti caseari anche a distanza di tempo infatti generalmente queste possono essere consumate anche dopo alcuni mesi in frigorifero.
L’invenzione delle sottilette è abbastanza antica, in quanto risale a più di un secolo fa, con la prima vera industrializzazione dei prodotti che un tempo erano consumabili esclusivamente se freschi, il tipo di confezionamento singolo fetta per fetta è stato concepito in modo tale da non dover mangiare per forza tutta la confezione, invenzione messa a punto negli anni 50.
Quali fanno male?
Prima di tutto, generalmente le sottilette sono composte da varie tipologie di formaggio, sale, citrato di sodio, aromi, acido citrico o alternative simili oltre a latte. Il termine sottiletta fa riferimento all’omonima tipologia, per tutti gli altri brand per fini legali legati al marchio si fa riferimento a formaggio fuso a fette. Ma quali scegliere?
- Evitare prodotti con polifosfati che non rendono agevole l’assorbimento dei sali minerali
- Attenzione alla quantità di sale o sodio, non dovrebbe superare i 2 grammi per etto di prodotto o confezione
- Meglio evitare le fettine di formaggio fuso sviluppate da vari tipi di formaggi: meglio scegliere quelle costituite da un unico tipo di formaggio
Anche una sottiletta non di eccelsa qualità generalmente non crea grandi problemi se consumata in modo saltuario ed in quantità non eccessive, discorso diverso se questo diventa abitudinario: i problemi soprattutto per i prodotti che presentano troppi elementi artificiali come anche i coloranti vanno ad intaccare soprattutto la salute di chi soffre di problemi nativi come iperglicemia e pressione alta.
Questo a causa dell’acido citrico o acido lattico che vanno ad impattare anche sul colesterolo se in quantità eccessive, inoltre la presenza di sale anche in quantitativi non estremi causa la pressione alta ed aumenta la disidratazione. Il formaggio fuso a fette non può per questo motivo in nessun caso prendere il posto di un prodotto equivalente non confezionato.