Mortadella: i valori nutrizionali e quanto se ne può mangiare

La mortadella è forse il salume insaccato più famoso ed iconico, ma anche quello che è divenuto anche maggiormente presente nella tradizione non solo popolare italiana, diventando un punto fermo della cucina tipica emiliana, in particolare bolongese, in quanto proprio nel capoluogo viene prodotta la sua variante più famosa, la Mortadella di Bologna che gode della denominazione IGP.

I valori nutrizionali della mortadella in senso generale come molti altri alimenti della tradizione italiana sono oramai ben conosciuti, di norma si tratta di una serie di prodotti, quelli insaccati , che non sempre godono di enorme forma di “accettazione” da parte dei nutrizionisti in sostanza si tratta di un alimento che non dovrebbe essere consumato in modo indiscriminato.

Apporto nutrizionale

La mortadella identifica un alimento composto da carne di maiale, attraverso una lunga tradizione di prodotti simili che deriva sicuramente addirittura dal 1600, anche se diversi esempi di insaccati ricavati dalla carne suina, lavorata, risalgono addirittura al tempo dei romani. La tipica configurazione della mortadella è quella di un insaccato di grandi dimensioni.

Quali sono i valori nutrizionali della mortadella? Metà è composta da acqua, mentre il resto della parte energetica viene corrisposta da circa 3/4 del peso specifico in lipidi (grassi), mentre 1/3 pieno risulta essere considerabile in una costituzione formata da proteine. Il resto è formato da sali minerali come potassio, zinco, calcio, ma anche ferro e varie vitamine in particolare B1 e B1.

Quanta mortadella possiamo mangiare?

Il “problema” della mortadella è relativo alla sua costituzione, che è sostanzialmente formata da elementi da carne suina, cotta, sminuzzata e lavorata oltre che speziata e salata prima di essere inserita nel budello che conferisce la tipica forma cilindrica: è meno calorica di altri insaccati ma anche una di buona qualità si avvicina a circa 300 calorie per etto. Allo stesso tempo:

  • E’ dotata di un ottimo potere saziante
  • L’apporto di proteine è di alta biodisponibilità, in sostanza può essere utile per un apporto considerevole anche per piccole quantità
  • L’apporto di minerali è assolutamente interessante

Di contro l’apporto di sodio e spezie sono mediamente problematici soprattutto per chi soffre di pressione alta e ipertensione. Come quasi ogni forma di insaccato o salume l’apporto di lipidi (grassi) è assolutamente da tenere in considerazione soprattutto per chi soffre di colesterolo ma anche di peso eccessivo. Per queste persone la mortadella andrebbe evitata.

In tutti gli altri casi si può considerare, soprattutto se scegliamo un prodotto di buona qualità, un consumo massimo di 3-4 volte a settimana di 50 o 60 grammi alla volta, all’interno di un contesto di una dieta sufficientemente bilanciata, in questo modo è possibile ottenere quanto più possibile il meglio da questo prodotto estremamente diffuso ed amato.

Lascia un commento