La cannella, con il suo profumo inconfondibile, è una delle spezie più celebri e apprezzate. La vediamo protagonista di diversi piatti gustosi, dai primi, ai dolci, senza dimenticare tutto quello che riguarda le decorazioni natalizie. Mangiarla fa male al fegato? Se ti stai ponendo questa domanda, stai leggendo la guida giusta. Nelle prossime righe, infatti, cercheremo di dare una risposta mettendo in primo piano consigli scientifici. Prima di entrare nel vivo dell’argomento, come sempre, ti ricordiamo che qualsiasi cambiamento nella tua routine alimentare deve essere approvato dal nutrizionista di fiducia.
Se hai sempre incluso la cannella nelle preparazioni che presenti in tavola a chi ami o se hai intenzione di aumentarne l’uso, nelle prossime righe potrai scoprire alcune informazioni importantissime per cominciare a consumarla con consapevolezza e con le idee chiare di quelle che sono le sue effettive implicazioni sulla salute umana. Continua a leggere i prossimi paragrafi per esplorarle!
Cannella: benefici e controindicazioni
Spezia appartenente alla famiglia botanica delle Lauraceae, la cannella, le cui origine sono legate allo Sri Lanka e all’Indonesia, come sicuramente sia è ormai una presenza fissa nelle cucine italiane. Impiegata soprattutto per la preparazione di dolci, dalla piccola pasticceria alle torte, ha il suo perché anche come protagonista di piatti salati, come per esempio i risotti. I tipici bastoncini ricavati dalla corteccia della pianta cinnamomum possono essere chiamati in causa anche per rendere profumate bevande che vanno dalla cioccolata al latte caldo.
Quando si parla dei benefici della cannella, è necessario citare innanzitutto la sua ricchezza in monoterpeni aromatici (il più famoso è l’aldeide cinnamica). Nel corso degli anni, la scienza ha più volte inquadrato le loro proprietà antimicrobiche e antiossidanti. L’aldeide cinnamica in particolare è nota anche per la sua capacità di prevenire, quando non è richiesta per ragioni fisiologiche, l’aggregazione delle piastrine. Non mancano, però, diverse controindicazioni. Nei casi in cui sono presenti quadri di acidità gastrica, è bene evitare l’assunzione, in quanto la situazione potrebbe peggiorare.
La cannella ha effetti negativi sul fegato?
La cannella è caratterizzata dalla presenza del composto cumarina, al quale si deve il suo inconfondibile profilo aromatico (è possibile trovarlo in numerose altre specie vegetali). Quando la si chiama in causa, è bene ricordare che può avere effetti blandamente tossici sia sul fegato, sia sui reni. Se si sa già di avere problemi a questi organi, è particolarmente importante assumere la cannella con moderazione, sempre dopo aver consultato il proprio nutrizionista di fiducia. Ecco altre situazioni in cui è cruciale non esagerare con l’apporto di cannella:
- Diagnosi di diabete: avendo questa spezia effetti ipoglicemizzanti, i diabetici dovrebbero, prima di includerla nella propria dieta, consultare lo specialista di fiducia, così da evitare di avere a che fare con cali di zuccheri eccessivi.
- Gravidanza: esagerare con la cannella durante la dolce attesa può aprire la strada all’insorgenza di contrazione uteriner potenzialmente pericolose prima del termine.
- Indolenzimento a livello della bocca: questa conseguenza è frequente soprattutto tra chi ha una diagnosi di allergia all’aldeide cinamica.
La cannella non è quindi un alimento da evitare in generale ma, senza dubbio, da consumare con buon senso. Come in tutti i casi, le proprietà benefiche non devono essere viste come una bacchetta magica, in particolare nel momento in cui, alla base di tutto, c’è una condizione che richiede il ricorso a terapie farmacologiche, per esempio il diabete di tipo 2. In questi frangenti, ribadiamo, è essenziale seguire in maniera pedissequa le indicazioni del proprio nutrizionista e diabetologo di fiducia.
In generale, è molto utile anche fare attenzione al tipo di cannella che si acquista. La cosiddetta cannella cassia, la più economica in commercio, è caratterizzata dalla presenza di quantità maggiori di cumarina. Il consiglio è quindi di rivolgersi a erboristerie specializzate e di non dimenticare mai che, anche quando si parla di una semplice spezia come la cannella, la qualità ha un costo.