Orchidee, ecco come farle rifiorire: il metodo innovativo del giardiniere

Una delle piante più belle e affascinanti al mondo, le orchidee vengono spesso donate come regalo gradito per occasioni differenti (onomastico, compleanno etc.) proprio in virtù della loro eleganza e bellezza. Chi le coltiva, però, sa che farle rifiorire e tenerle in buona salute è spesso molto difficile. Le Orchidaceae, questo il nome della famiglia, contano più di 25.000 specie e moltissimi ibridi, ognuna delle quali piò avere caratteristiche differenti.

Non è facile definire un singolo habitat originario per queste piante, poichè ogni tipo può averne uno ben diverso dalle altre; possiamo passare dalle foreste tropicali alle regioni aride sino a quelle montane. Le più coltivate, comunque, sono la Cattleya, spesso considerata la regine delle orchidee, la Phalaenopsis e la Dendrobium, tra le più resistenti.

I motivi per cui le orchidee smettono di fiorire

Le orchidee che abbiamo in casa possono smettere di produrre fiori per una serie differente di motivi, quali ad esempio le condizioni di luce non adeguate, irrigazione non corretta, scarsità di elementi nutritivi (una delle cause più comuni) o semplicemente il passaggio da una stagione ad un altra (le orchidee, infatti, seguono un ciclo naturale di crescita e di riposo).

Per quanto riguarda la luce, bisogna tenere presente che queste piante, solitamente, hanno bisogno di luce non eccessiva, ma ben diffusa e moderata; questo vuol dire che un eccesso di ombra o esposizione diretta possono andare a danneggiarle. Stesso discorso per l’acqua; essa deve essere costante e regolare ma non eccessiva, poichè farebbe morire le radici. In ultimo, il nutrimento; è questa, forse, la motivazione più comune, poichè semplicemente ci ricordiamo di irrigare la pianta ma mai di applicare del fertilizzante specifico, che possa apportare il giusto nutrimento che in vaso, sul lungo periodo, tende a diminuire.

In che modo si può favorire la rifioritura

Appurato quali sono le problematiche principali, vediamo ora cosa possiamo fare per ravvivare le nostre orchidee e aiutarle a rifiorire.
Abbiamo parlato della luce; dunque, il modo migliore per far si che godano di un’ottima luce naturale senza che risulti diretta è quello di sistemare le vostre piante vicino delle finestre o in dei balconi orientati a est o sud-est. Così facendo godranno di luce naturale diffusa proteggendole da quella diretta. Controllate le foglie per capire se l’illuminazione va bene, in particolare:

  • se di un verde brillante = luce ideale
  • se verde scuro = luce insufficiente
  • se si presentano macchie rossiccie o gialle = luce diretta, in eccesso

Per quanto concerne l’irrigatura, controllate sempre lo stato delle radici per capire quando essa è corretta o meno. Delle radici verdi e carnose indicano livelli di umidità ottimi, diversamente, radici pallide o grigie indicano una mancanza di acqua. Quando irrigate cercate di usare sempre acqua a temperatura ambiente, non troppo fredda nè calda poichè potreste danneggiarle.

Sistemate le vostre orchidee in ambienti la cui temperatura stia tra i 18 e i 24° Celsius e nutrite le vostre piante. Il nutrimento è essenziale; dovreste utilizzare del concime equilibrato con un apporto equivalente di azoto, fosforo e potassio nel periodo che va dalla primavera all’estate (fase di crescita). Tra autunno e inverno, invece, (periodo di riposo) usatene uno con più fosforo e potassio.

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