Il bonsai è un piccolo albero dalle antiche origini cinesi, ma che poi ha avuto la sua consacrazione in Giappone, dove è diventato un simbolo di questa cultura nel quale rappresenta la pazienza e l’armonia. Il bonsai in realtà non è un albero specifico, ma un metodo di coltivazione di piccoli alberi.
Ormai però viene conosciuto come bonsai il piccolo albero che tutti conosciamo, anche se in realtà sono diverse le specie di piante che possono diventare dei bonsai. Coltivare questo piccolo albero non è difficile, ma c’è bisogno di dare allo stesso le cure necessarie per vivere in salute e una delle operazioni più importanti da compiere è l’annaffiatura.
L’importanza dell’annaffiare il bonsai
Annaffiare il bonsai ha un effetto significativo sull’albero e se compiuta in modo non corretto può far ammalare la pianta fino a farla seccare. E’ importante quindi conoscere quale è il metodo migliore per l’annaffiatura, il periodo e la specie di bonsai. La prima cosa da sapere è che esistono diversi modi per annaffiare il bonsai, ma il più conosciuto è il metodo giapponese.
Questo metodo è quello più appropriato per il bonsai proprio perchè questo tipo di coltivazione arriva dall’Estremo Oriente e seguire il loro esempio può sicuramente portare dei benefici al bonsai quando si tratta anche di annaffiarlo. Il metodo giapponese serve per capire di quando e di come la pianta ha bisogno di acqua.
Il metodo giapponese
Entrando nello specifico, questo metodo di annaffiare il bonsai si basa su tre regole fondamentali e richiede la massima attenzione quando si mette in atto per salvaguardare la salute del bonsai. Non devono essere commessi errori e queste sono le tre regole da seguire per l’annaffiatura giapponese ideale. Eccole elencate:
- Controllare il terreno
- Annaffiare lentamente e uniformemente
- Orario ideale
La prima cosa da fare è controllare il terreno dell’albero che deve essere umido. Per capire se il bonsai deve essere annaffiato basta controllare se il terreno è asciutto e lo si può fare inserendo nella pianta un dito fino a due centimetri, se risulta troppo asciutto allora si deve annaffiare la pianta. L’operazione di annaffiatura va fatta in modo lento per permettere alle radici di avere acqua a sufficienza ed evitando ristagni. E’ quindi doveroso farlo più volte lasciando passare poco tempo tra un’annaffiatura e l’altra. Infine è fondamentale anche l’orario in cui si deve annaffiare il bonsai e i momenti ideali della giornata sono quando il sole non è ancora alto e quando il sole tramonta.
In conclusione, coltivare il bonsai non è difficile ma quello che è fondamentale per la salute di questo piccolo albero è l’annaffiatura, che può anche sancire la morte del bonsai se non eseguita in modo corretto. Tra i vari metodi di annaffiatura quello più efficace è il giapponese, che richiede massima attenzione e tre regole da seguire alla lettera. Così facendo si avrà un bonsai sempre in salute.