Antica macchina da cucito: ecco quanto può valere al giorno d’oggi

Quando le prime macchine da cucire sono entrate a far parte della vita quotidiana di ognuno di noi, nessuno avrebbe mai potuto immaginare la grande rivoluzione che avrebbero davvero rappresentato. Anzi, forse furono più gli aspetti negativi che furono notati nell’introduzione di questi speciali macchinari, invece che i miglioramenti, anche in previsione del futuro.

Eppure, davvero fin dall’inizio si notò qualcosa di stranamente bello nella loro presenza, perché, grazie alle macchine da cucire, le donne, alle quali era d’obbligo occuparsi del confezionamento degli abiti di lusso, destinati però a un’esigua fetta di popolazione, cominciarono ad emanciparsi, rendendosi autonome e sempre più pronte a realizzare abiti che non erano più solo sempre pezzi di stoffa, ma spesso proprio dei capolavori.

Tra moda e cambio di stile: le macchine da cucire

Parliamoci chiaro: se prima delle macchine da cucire, il tempo che si trascorreva per la realizzazione di un abito era tantissimo, spesso lavorando anche di notte se il lavoro era tanto e per eventi speciali come feste o balli, con l’invenzione delle prime rudimentali forme da cucito meccaniche, le cose cominciarono a migliorare notevolmente, ridando vita e libertà alle sarte che svolgevano questo mestiere.

E ancora di più si andò evidenziando un forte interesse per la moda, sancito dal fatto che, avendo più tempo a disposizione, si poteva così studiare bene lo stile, arricchirlo di particolari, renderlo più accattivante e più bello rispetto al precedente. Insomma, si poteva osare di più, si poteva cambiare, ci si poteva evolvere. E non era, in quel tempo, così scontato.

Ma quanto valgono oggi queste antiche macchine da cucire?

Se da un lato hanno migliorato il modo di vestire e perfezionato anche la realizzazione di questi abiti, dall’altro lato c’è stata anche la tendenza a considerare quelle macchine che, via via, cambiavano e si arricchivano di miglioramenti come pezzi da collezione, qualcosa da conservare e di cui avere cura perché raccontavano uno spaccato della storia della moda e della vita di quel preciso tempo. Oggi, alcune di queste le troviamo ancora funzionanti, con qualche acciacco per l’età, ma tutto sommato con un valore di ampio impatto:

  • se si tratta di una Singer, il valore è davvero enorme, essendo proprio questo marchio a fare da spartiacque tra il passato e il futuro delle macchine da cucire; quindi oscilliamo tra i 500 euro i 1500 euro, in base al pezzo da collezione
  • altre marche molto longeve sono Willcox & Gibbs, White e Wheeler & Wilson, marchi appunto meno diffusi rispetto a Singer, ma che hanno dato un fortissimo contributo. Ed essendo poco diffuse, sono anche più rare da trovare e presentano valutazione di molto superiori

Per valutare al meglio poi una macchina da cucire antica, bisogna anche considerare l’anno di produzione, quindi se è prima del Novecento, i lavori salgono in modo proprio esponenziale. E ancora più rilevante può essere la valutazione di un dettaglio importantissimo, che magari per alcuni può essere trascurabili e che spesso nemmeno si considera: ovvero la sua funzionalità.

Insomma, il valore di una macchina da cucire antica è legato a tanti fattori, anche quelli più impensabili. Ma tutti finiscono per essere assimilabili a quello che è il valore collezionistico dell’oggetto in sé e per il mercato. Quindi, fatevi sempre indicare da un professionista il valore effettivamente correlato alla tua macchina da cucire.

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