Oggigiorno possedere un’auto di propria proprietà non implica solo risorse finanziarie per acquistarle, ma anche per mantenerla. Vi sembrerà una cosa assurda, ma fateci caso: quante tasse ci sono da pagare quando si ha un’auto? Tantissime; alcune le vediamo e le tocchiamo con mano, ma molte altre sono praticamente celate dietro altri tipi di pagamenti, come ad esempio il carburante.
Ma quello che rende ancora più sostanzioso l’importo da pagare annualmente sulle nostre vetture è il bollo auto, una tassa necessaria, a detta dell’ente e dello Stato italiano, perché serve per favorire tutta una serie di interventi stradali volti a migliorare le condizioni delle strade e a garantire la loro percorribilità. Ma è davvero così?
Il bollo auto: tutta la verità su questa tassa
Si tratta di imposta di possesso, ed è inteso come una tassa da pagare ogni anno sui veicoli a motore, ai quali solo così è permesso circolare sulle strade pubbliche in Italia. Questo è il bollo auto, il cui importo è stabilito di Regione in Regione, con delle differente tra regole e tariffe piuttosto varie. Il calcolo viene effettuato partendo dalla tipologia del veicolo, che può essere un’auto, ma anche una moto o un camion; dalla potenza del motore; e dalla classe ambientale, per cui i veicoli più ecologici, come quelli elettrici o ibridi, possono beneficiare di tariffe ridotte.
La tassa, abbiamo detto, serve per finanziare la ristrutturazione e la sistemazione delle strade pubbliche destinate al transito dei veicoli, ma la sicurezza di queste stesse strade non è sempre conforme a verità: spesso ci sono forti lamentale da parte dei contribuenti che pagano ma non vedono concretamente alcun tipo di miglioria, volta alla manutenzione delle strade. E quindi, vale davvero la pena pagare il bollo auto? Diciamo che attraverso il pagamento di questa tassa, lo stato ha anche la possibilità di capire quanti veicoli circolano, e quanti tra questi sono inquinanti o meno, incentivando all’acquisto di auto che siano a bassa emissione inquinante e quindi più ecologiche per non pagare bolli auto salatissimi.
Ma esiste qualcuno a cui è concesso di non pagare il bollo?
Per poter essere esonerati dal pagamento del bollo auto bisogna rispettare alcuni requisiti in particolar modo, legati non solo alle caratteristiche del veicolo, ma anche della persona. Ecco qui di seguito elencato tutto quello che devi sapere e come procedere per richiedere l’esonero dal pagamento di questa imposta che spesso pesa sulle tasche degli italiani:
- riduzioni per gli anziani, over 65 anni per lo più, misura volta ad alleviare il carico fiscale
- esonero per i disabili
- veicoli registrati a nome di minori
- agevolazioni varie, diversificate da Regione a Regione.
In base, quindi, all’età del proprietario del veicolo, o alla condizione fisica si possono richiedere delle agevolazioni, se non addirittura esoneri che ovviamente vanno a ridurre il peso che pone il pagamento di questa imposta. Ma ci sono anche da valutare altri fattori determinanti per definire il bollo auto, o non pagarlo affatto: i veicoli elettrici ad esempio non pagano il bollo, per un periodo che varia in base alla Regione, spesso fino a 5 anni; nemmeno le auto storiche, o meglio le auto che hanno un’età superiore ai 30 anni, pagano il bollo; esentati sono anche i veicoli ibridi, che sono usati solo per motivi agricoli appunto.
Insomma, l’Italia è una Paese ricco di tasse, ma dove l’escamotage per non doverle pagare è praticamente dietro l’angolo. Si trovano soluzioni su più fronti, c’è davvero un mare che porta ad evitare di pagare, come in questo caso, il bollo della nostra automobile, che resta comunque una tassa obbligatoria.